Sunrise

Finlandia – Natura incontaminata nell’Europa più selvaggia .. Diario di viaggio

28/4/2012 h. 18.03 – Martinselkonen

Sono ormai quasi due ore che sono all’interno di un capanno, la temperatura esterna è di solo qualche grado sotto lo zero e c’è un sole da primavera italiana che inizia a sciogliere la neve davanti a me. Le condizioni metereologiche in Finlandia possono cambiare repentinamente da un momento all’altro ed è proprio questo che spero: la luce adesso è troppo dura e le ombre troppo nette. Mentre un picchio rosso maggiore maschio mostra tutta la sua bellezza, due bei maschi di orso bruno perlustrano la parte di foresta boreale che riesco a coprire con le mie ottiche ma scatto poco, mi gusto i loro movimenti e i loro sguardi pieni di sfida e di fame: sono appena usciti dal letargo e il loro primo pensiero ovviamente è quello di recuperare le forze e il peso persi durante il lungo sonno. Improvvisamente, dalla cima di una collinetta, una mamma con quattro cuccioli (evento abbastanza raro da osservare anche in Finlandia, la nazione europea con la più alta concentrazione di orsi bruni) si avvicina timorosa alla ricerca di cibo. Il grosso maschio che in questo momento si trova nella zona non gradisce la loro visita e i cuccioli impauriti decidono di arrampicarsi frettolosamente sugli alberi per mettersi al sicuro. Una scena memorabile. DI nuovo solo, al nostro orso bruno non rimane che un’altra bella grattatina su un tronco di pino.

30/04/2012 h. 4.18 – Martinselkonen

È già alba. Questa notte ho avuto veramente freddo, probabilmente perché ho i piedi congelati, che cerco di riscaldare avvolgendoli attorno ad una felpa in pile e collocando all’interno di essa un paio di chaufferettes. Ieri, infatti, mentre si cercava di raggiungere il capanno (molto stretto e basso, tanto che non ci si poteva alzare in piedi), siamo rimasti impantanati con la motoslitta nella neve sciolta e così ho bagnato scarpe, calze e pantaloni. Non avendo portato con me, stupidamente, un paio di calze di emergenza sono rimasto a piedi nudi per tutta la notte. La posizione del capanno è davvero straordinaria: davanti a me una palude ricoperta di neve dove gli orsi che la attraversano si muovono faticosamente, sprofondando inevitabilmente sotto il loro peso. La luce del primo mattino è davvero straordinaria, non ricordo di aver mai visto un rosso così accesso. Due giovani aquile di mare volteggiano sopra la taiga finlandese attorno alla palude, disturbate dal mobbing continuo dei corvi imperiali e delle cornacchie. Finalmente due orsi bruni, baciati dall’aurora, decidono di attraversare la distesa bianca davanti a loro, ognuno partendo da un lato diverso. Lo scontro al centro dello stagno innevato è segnato dal destino. Un paio di minuti di lotta davvero senza esclusioni di colpi, alla fine della quale il maschio più grosso ottiene il dominio su quel territorio e allo sfidante sconfitto non resta che immergersi nuovamente nella fitta foresta boreale, accompagnato dalla calda luce rossa che gli riscalda le ferite.

01/05/2012 h. 5.39 – Kuhmo, al confine con la Russia.

Quando sono arrivato in tenda questa mattina verso le 3.45 i galli forcelli erano già lì. Non sono così diffidenti come i galli cedroni e non abbandonano il loro lek così facilmente. Purtroppo però sono distanti dalla mia postazione e nonostante il teleobiettivo non riesco a raggiungerli come vorrei. Non ci sono femmine nei paraggi ma i black grouses sono instancabili e continuano a cantare, a sfilare nelle loro parate a “coda alta” e a combattere come veri guerrieri. È uno spettacolo per gli occhi e per il cuore. Improvvisamente una forte nevicata si abbatte sul lago ghiacciato dove sono radunati circa 10 maschi. È il momento giusto per qualche scatto, anche se da lontano.

03/05/2012 h. 4.36 – Kuhmo, al confine con la Russia.

Ieri ho percorso quasi 200 km in macchina, percorrendo una strada isolata in mezzo ai laghi ghiacciati in direzione Sud rispetto a Martinselkonen e incontrando soltanto altre 3 autovetture sullo stesso tragitto. Adesso mi trovo in tenda, sopra un paio di pelli di renna e dopo una notte passata con la paura che la tormenta di neve che imperversava all’esterno travolgesse il mio accampamento. Fuori il cielo è coperto e la luce stenta ad arrivare. Dalle 21 di ieri sera mi sono lasciato deliziare dai rumori della foresta e dai richiami delle femmine di gallo cedrone. I maschi poi hanno iniziato i loro canti e le loro danze, sfidandosi in bellissime parate e in spietati combattimenti, nella speranza di conquistare una compagna e potersi accoppiare. La fotografia del Capercaillie è davvero difficile. Bisogna entrare in tenda verso le 19 di sera e rimanere in silenzio assoluto e immobili: il minimo movimento o rumore potrebbe spaventare questi uccelli davvero diffidenti. Verso le 20.30 arrivano le prime femmine e si appoggiano sugli alberi, accompagnate poco dopo dai maschi che si sistemano sulla zona sotto i tronchi dove sono appollaiate le femmine, cantando e sfoggiando la loro straordinaria bellezza, fatta di eleganza e colori. Tutta la notte passa così e solo verso le 4 di mattina, quando tutto il gioco del corteggiamento è al culmine e quindi non vengono più percepiti i piccoli movimenti di una tenda mimetizzata, si può cominciare ad accendere la fotocamera e a scattare (ovviamente il teleobiettivo è stato posto già fuori dalle fessure della tenda dalla sera prima). La mia speranza è quella di vedere maschi in combattimento e femmine giù dagli alberi, ma la natura ha i suoi tempi e solo un maschio, tra l’altro con la coda rovinata da un precedente scontro, svolge la sua parata davanti alla mia tenda. Solo qualche scatto ad alti iso e vola via.

05/05/2012 h. 3.39 – Kuhmo, al confine con la Russia.

Ci riprovo anche questa mattina con i galli forcelli. Ho deciso però di trascorrere la notte in solitaria all’interno del capanno davanti al lago ghiacciato, nella speranza che questa volta i combattimenti di questi sorprendenti uccelli avvengano a portata del mio obiettivo. Ieri mattina mi sono divertito a scattare tante foto agli uccellini della foresta (peppole, organetti, verdoni, fringuelli, cincie e picchi) e prima delle 18 mi sono spostato verso l’arena già visitata qualche sera prima. Il tramonto non ha portato nulla di buono (ad esclusione  della presenza di qualche simpatico beccaccino), la luce era fredda e, nonostante i 19 maschi presenti (ma nessuna femmina purtroppo), non mi è stato possibile fotografare. L’alba invece è stata straordinariamente bella: una luce incredibile che, malgrado la solita sfortunata distanza dai galli forcelli, mi ha permesso di portare a casa qualche scatto interessante.

This Post Has 8 Comments

  1. Scatti e racconto meravigliosi.
    In qualche modo, attraverso le tue parole, mi è sembrato di vivere con te quelle emozioni cristallizzate dal gelo.
    Hai molto talento. Il che accompagnato alla grande passione che riservi alla natura ti porterà lontano.
    Continua così!

  2. Una descrizione meravigliosa di posti incantati, continua non fermarti esplora tutti gli angoli di paradiso presenti sulla terra. un grosso abbraccio.

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